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1) Dizion. 5° Ed. .
MISERIA
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MISERIA.
Definiz: Sost. femm. L'esser misero; Stato, Condizione, d'infelicità, di sventura.
Dal lat. miseria.–
Esempio: Giamb. Tratt. mor. 9: Niuno altro pensiero umilia così il cuore dell'uomo e della femmina, come in pensare e riconoscere la miseria sua.
Esempio: Dant. Inf. 5: Nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo felice Nella miseria.
Esempio: Fr. Bart. Amm. ant. volg. 437: Niuna virtù è che non abbia contrario il male della invidia; e solo la miseria è senza invidia.
Esempio: Panzier. Tratt. 37 t.: Il suo essere umano è così vilmente in somma miseria miserrimo.
Esempio: Bern. Orl. 31, 1: Questo stato mortai, misero, è misto, Ed or mesce dolcezza ed or veleno, Or gioia, or doglia, or piacere ed or guai; Ma la miseria v'ha più parte assai.
Esempio: Buonarr. M. V. Rim. G. 242: A che più vita per gioir s'aspetta, Se sol nella miseria Iddio s'adora?
Esempio: Piccolom. Instit. mor. 308: Coloro che si truovano in estrema calamità, di cui maggior non possa quasi loro accadere, non hanno pietà della miseria de gli altri.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 512: L'appetito, quanto è naturalmente bramoso della felicità, altrettanto ha in abbominazion la miseria.
Esempio: Metast. Dramm. 4, 233: Perchè bramar la vita? E quale in lei Piacer si trova? Ogni fortuna è pena; È miseria ogni età.
Definiz: § I. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Dant. Inf. 16: E se miseria d'esto loco sollo Rende in dispetto noi e i nostri preghi, ec.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 169: Con altezza d'animo seco propose di calcare la miseria della sua fortuna.
Esempio: Collaz. SS. PP. R. 10 t.: Àmmi tratto fuori del lago de la miseria e fuori del loto de la feccia, e àe confermato i piedi miei sopra la pietra, e àe dirizzati i miei andamenti.
Esempio: Pallav. Perfez. crist. 474: Or che grande insania il porsi in avventura della miseria sempiterna, potendo elegger la sicurezza?
Esempio: Giust. Vers. 310: Sdegno di far più misere Con diuturno assalto Le splendide miserie Di chi vacilla in alto.
Esempio: Giobert. lntrod. 1, 125: Tanta è la miseria dell'uomo o l'insazietà del suo cuore, ch'egli ignora e disprezza talvolta il suo vero merito, e non si compiace della stessa lode, se non è ingiusta e capricciosa!
Definiz: § II. Pur figuratam., per Peccato, Vizio, ch'è miseria dell'anima. –
Esempio: S. Cater. Lett. 1, 5: Questi tali non degni d'esser chiamati uomini; perchè si hanno tolta la dignità del lume della ragione, ma animali che s'involgono nel loto dell'immondizia, andando dietro a ogni miseria, secondo che l'appetito loro bestiale li guida.
Definiz: § III. E parlandosi di stato e condizione, vale Infelicità. –
Esempio: Davil. Guerr. civ. V. 1, 73: Ora con libretti artificiosamente disseminati, ora con supplicazioni opportunamente presentate,... si sforzavano (gli Ugonotti) di muovere a compassione l'animo de' grandi della miseria dello stato loro.
Definiz: § IV. E per Sventura, Sciagura, che intervenga ad alcuno. –
Esempio: Imit. Crist. 124: Quale è questa vita, dove mai non mancano tribulazioni e miserie?
Esempio: Segner. Op. 1, 715: Le altre miserie si possono sollevare ancora dagli uomini in varie guise: da i ricchi la povertà; da i medici le infermità; da i maestri le idiotaggini: nel peccato non altro resta che fare ricorso a Dio.
Esempio: Fag. Pros. 82: Diranno che le lor miserie son senza numero; le lor passioni, i lor crepacuori, infiniti.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 193: Essendo propria natura delle miserie indurare e corrompere gli animi eziandio più bennati, e disamorarli dell'onesto e del retto.
Definiz: § V. Vale anche Povertà estrema, Indigenza. –
Esempio: Cavalc. Vit. SS. PP. volg. 2, 103: Di grande stato era venuta a povertà, ma per ricoprire la sua miseria andava meglio vestita.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 126: Di costui (del vizio dell'accidia) nasce non solamente povertà, ma indigenza e miseria.
Esempio: Ar. Orl. fur. 43, 76: Egli, che capo fu de la brigata, Rimase dietro, e quasi fra' mendici: Pensò, poi ch'in miseria era venuto, D'andare ove non fosse conosciuto.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 10, 141: Mendicando il pane con ogni stento, sopportò ogni miseria, per venir eccellente in questa professione.
Esempio: Dav. Tac. 1, 83: Niente disse, o per paura, o per antica nobiltà d'animo albergante ancora in quella miseria.
Esempio: Bart. D. Giapp. 3, 337: Spogliato di quanto avea, con esso la moglie e i figliuoli in estrema miseria, ma con altrettanta consolazione, cacciati, se ne andarono in bando.
Esempio: Cesar. Vit. Crist. 1, 132: Non vorrei che, udendo voi la povertà e miseria nella qual nacque il bambino Gesù, si fosse in voi mosso sentimento di carnal compassione per lui.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 18: Al più, al più, quel che scoprir vi posso È la miseria che mi trovo addosso.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 533: Per far più compassione, e come per distinzione di miseria, facevan vedere i lividi, e le margini de' colpi ricevuti nel difendere quelle loro poche ultime provvisioni, o scappando da una sfrenatezza cieca e brutale.
Definiz: § VI. In locuz. figur., e figuratam. –
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 2, 286: In questo infame albergo e pien di tosco La magra Invidia si ripara e tura: Quei che son sempre seco in casa e fuore Son la Miseria, il Dispregio e 'l Dolore.
Esempio: Segner. Mann. genn. 6, 7: Tanto è da lungi che la tua miseria abbia punto da spaventarti,... che più tosto ha da rincorarti.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: Que' gran bottoni di color dorè E quel bel cordoncin di similoro Formano una miseria tutta loro.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 22: Ch'io vedo la miseria da vicino Son, per sua grazia, da sei lustri omai.
Definiz: § VII. E per Condizione umile, bassa, Stato di abiezione, o simile. –
Esempio: Ar. Orl. fur. 45, 1: Ruinati son da la suprema Gloria in un dì nella miseria estrema.
Esempio: Guicc. Stor. 1, 407: Fu Lodovico Sforza condotto a Lione..., concorrendo infinita moltitudine a vedere un principe poco innanzi di tanta grandezza e maestà..., ora caduto in tanta miseria.
Esempio: Cas. Pros. 3, 314: Pare che egli in ciò significhi di volere o contendere co' circostanti, se eglino similmente sono o presumono di essere gentili e agiati nomini e valorosi; o di soperchiarli, se eglino sono di minor condizione, e quasi rimproverar loro la loro viltà e miseria.
Esempio: Chiabr. Ang. 16: O d'india imperatrice,... Ben l'antiche grandezze Del tuo stato pareggia La miseria presente.
Definiz: § VIII. Figuratam., vale Grettezza, Parsimonia eccessiva, nello spendere; e con più grave senso, Avarizia, Sordidezza. –
Esempio: Vill. G. 519: Per negligenza, overo per miseria di spendio, s'indugiarono tanto a fornirlo.
Esempio: Bocc. Com. Dant. M. 2, 101: Pallian questi cotali la lor miseria col dire: noi siamo solenni guardatori del nostro, acciocchè alcuno bisogno non ne costringa a domandar l'altrui, o a fare altra cosa che più disonesta fosse che l'avere ben guardato il suo.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 351: Faccendosi cavaliere messer Lando da Gobbio in Firenze per essere podestà, messer Dolcibene schernisco la sua miseria.
Esempio: Machiav. Princ. F. 72: Viene ad usare liberalità a tutti quelli a chi non toglie, che sono infiniti, e miseria a tutti coloro a chi non dà, che sono pochi.
Esempio: Cas. Pros. 3, 396: Qual cagione adunque m'ha mosso a fare menzione nelle mie parole della miseria degl'iniqui e rapaci principi?
Esempio: Bus. Lett. 60: Fu santissimo e lealissimo nomo, benchè alcuni lo calunniassero di miseria.
Esempio: Gell. Sport. 1, 1: Egli, per la sua miseria, non ci ha mai voluto mandare un medico.
Esempio: Cecch. Servig. 1, 4: Che le sue facultadi, mediante Questo rincalzo, e la sua industria, e una Miseria estrema, si sono accresciute Di buona sorta.
Esempio: Dat. Lepid. 181: V. B. V., uomo ricco ma sordido, che non mangia per miseria, suol dire di farlo per sanità, perchè tutti i mali vengono dal troppo mangiare.
Esempio: Segner. Pred. 533: Alla modestia dan nome di milensaggine, alla castità di freddezza, alla umiliazion di viltà, alla frugalità di miseria.
Definiz: § IX. E per Atto di sordida avarizia. –
Esempio: Morell. Cron. 331: Questo capitano servì male il Comune, e non attese se non a empiersi la borsa con vituperose miserie.
Definiz: § X. E per Pusillanimità, Dappocaggine. –
Esempio: Bocc. Decam. 1, 220: La donna, disperata della vendetta, ad alcuna consolazion della sua noia, propose di volere mordere la miseria del detto Re.
Esempio: E Bocc. Com. Dant. M. 1, 455: O nobili cittadini, che miseria di cuore è la vostra? Non sapete voi che noi nasciamo al padre e alla patria?
Esempio: Rep. Fir. Lett. Istr. 1, 25 t.: Elli pensi in se medesimo quale è più onorata cosa, o venire ad impresa e servigio, a' quali sono più volte venuti e' Reali di Puglia e di Francia e più Signori d'Italia e d'oltra monti, o per miseria, o vantaggio di denari, farsi servo di chi per gentilezza, per sangue e per ogni rispetto, è minore di lui.
Definiz: § XI. Vale anche Scarsezza, Penuria. –
Esempio: Segner. Incred. 203: La natura, come ricchissima, non poteva essere men cortese di quello che tra noi sieno i principi dominanti, i quali, con tutta la miseria del loro erario, propongono giornalmente a i popoli loro ricompense distinte da quel bene che porta seco il vivere onesto.
Definiz: § XII. Pure per Scarsità, rispetto al numero. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 57: Rimediar col metallo della voce Alla trista miseria dell'orchestra.
Definiz: § XIII. Riferito a guadagni, mercedi, premj, e simili, vale Meschinità, Piccolezza, di essi; ed anche La cosa stessa così meschina, tenue, piccola. –
Esempio: Aret. Capit. 12: Quanti scannapagnotte a tradimento Isguazzano ciò ch'hanno i padron loro, Ed io da voi una miseria stento.
Esempio: Cellin. Vit. 558: Quelle opere di che io domando qualche miseria di premio.
Esempio: Vasar. Vit. Pitt. 8, 291: Piacendo (il ritratto) molto a Pavolo, gli domandò del prezzo per pagarlo, stimando che dovesse costarli quello che veramente valeva; ma chiedendogli Andrea una miseria, Pavolo quasi si vergognò, e strettosi nelle spalle gli diede tutto quello che chiese.
Esempio: E Vasar. Vit. Pitt. 9, 244: Avendo fatto a un barone un cammeo d'importanza, e volendo colui pagarlo una miseria, lo pregò strettamente Matteo che volesse accettarlo in cortesia.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 1, 152: Il medicai delle petecchie, E ne cavai una miseria.
Esempio: Salv. Granch. 3, 11: lo credo Bene averla corsa, a condur meco A quest'ora con tanto mio pericolo. Su la promessa poi d'una miseria, Tante chiavi e tanti grimaldelli E tanti ferramenti.
Esempio: Lipp. Malm. 8, 71: Perde una miseria di tre lire: Però si quieti pure, ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 677: Perde una miseria di tre lire. Perde poco. La voce miseria, che per altro significa infelicità o avarizia, usata in questi termini, serve per avvilire: e però esprime qui una somma di niuna considerazione.
Definiz: § XIV. Pur figuratam., per Quantità spregiabile di checchessia. –
Esempio: Giobert. Ges. mod. 4, 270: Ricordatevi dell'oracolo delfico: Nulla troppo, e contentatevi in ogni cosa di un tantino.... Uno spruzzolo di poesia, un respiro di eloquenza, un pizzico di belle arti, uno sprazzo di letteratura, una miseria di filosofia, un micolino di scienza.
Definiz: § XV. Miserie! suol dirsi in forma esclamativa, e per modo di risposta, a lamentar tenuità o piccolezza di averi, di rendite, di stipendj, di raccolte campestri, e simili. –
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 93: Hai quattrini? – Ah lustrissimo, miserie! Miserie grandi! – In faccia al suo signore Mai per ricco passar debbe il fattore.
Definiz: § XVI. Lo diciamo altresì ad esprimere disapprovazione, non senza qualche compatimento, di cosa o di azione riprovevole.
Definiz: § XVII. E nella stessa forma rispondesi, con senso di modestia, a chi si congratuli di un lieve successo, di qualche tenue sorte o ventura, o altro di simile. –
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 74: Presentato Alla conversazion fui di madama, Come vate e poeta laureato. Ella un tal giorno il più felice chiama Della sua vita, ha letti i versi miei. – Son miserie. – Bellissimi. – Anzi lei.
Definiz: § XVIII. Essere checchessia una miseria, una gran miseria, vale Essere cosa molestissima a farsi, a ottenersi. –
Esempio: Nell. Iac. Serv. padr. 2, 4: L'è però una gran miseria l'aver a far ogni cosa da sè.
Definiz: § XIX. Fare checchessia a miseria, vale Farlo meschinamente, con soverchia cura di risparmio.
Definiz: § XX. Non conoscer miserie, dicesi comunemente di Chi non osserva misura nello spendere, e non sa frenare i proprj desiderj.
Definiz: § XXI. La rovina non vuol miserie. –
V. Rovina.